rhythm 2001 di vladimir nikolić
e un nuovo saggio critico di branislav dimitrijević
(libraryline-reloaded)
Vladimir Nikolić, Rhythm, video, 2001, 10’45”, still dal video, courtesy l’artista
Trieste Contemporanea è lieta di aprire al pubblico, alla presenza dell’artista, il 16 settembre alle ore 18.30 (Trieste, Studio Tommaseo, via del Monte 2/1), la mostra Rhythm, installazione video di Vladimir Nikolić, realizzata nel 2001 e i cui temi di discussione più di vent’anni dopo imprevedibilmente appartengono ancora all’attualità.
Questo video d’esordio del percorso artistico dell’artista serbo – in cui cinque performers, scelti da Nikolić tra i suoi amici, ripetono il segno della croce ossessivamente al ritmo estenuante della techno music del tempo – fu definito in tempo reale da Branislav Dimitrijević, storico dell’arte e curatore serbo noto internazionalmente per i suoi studi sulle relazioni tra cultura e ideologia nell’ex Jugoslavia: Dimitrijević allora considerò Rhythm una potente riflessione sulla religione come ideologia, e, a commento di come l’ideologia risieda nelle pratiche e nei rituali materiali, riprese “una delle prime formule ideologiche (della religione), descritta nel diciottesimo secolo da Blaise Pascal: ‘Inginocchiati, muovi le labbra in preghiera e crederai’.”
Emblematicamente, se pur opera giovanile, Rhythm fa parte della importantissima collezione del progetto di ricerca e archiviazione Transitland che nel ventennale della caduta del muro di Berlino raccolse a cura di un pool di curatori europei, co-ordinati dal Ludwig Museum-Museum of Contemporary Art di Budapest, un centinaio di opere video prodotte tra 1989 e 2009 nell’Europa dell’Est diventando un imprescindibile studio dei riflessi sull’arte avuti dalle trasformazioni dell’Europa centro orientale post-socialista (anche Trieste Contemporanea presentò nel 2010 questo archivio-progetto discutendolo con alcune curatrici e mostrandone tutti i video).
Poiché Rhythm al tempo della sua uscita mise sotto osservazione uno spaccato socio-politico peculiarmente serbo che oggi può essere pensato come una anticipazione del diffuso crescere del nazionalismo, abbiamo deciso di ripresentare alla discussione contemporanea l’opera di Nikolić.
Aprendo una nuova pagina di approfondimenti di Trieste Contemporanea, “libraryline-reloaded”, Rhythm viene proposto in formato espositivo installativo, commentato dal vivo all’inaugurazione da Vladimir Nikolić e accompagnato da un nuovo testo critico scritto da Branislav Dimitrijević dalla prospettiva dello scenario di oggi in cui lo studioso bene spiega come Rhythm ora persino potrebbe “essere interpretato in modo molto chiaro come una allegoria dell’ideologia” tout court. Egli scrive infatti: “Rhythm emerge da un contesto e da un arco temporale specifici ndr: dai contrasti e dal clima politico e culturale della Serbia degli anni Novanta). Tuttavia, la sua rilevanza a distanza di due decenni indica sia come quest’opera, nella sua diretta espressione critica, possieda una qualità universale, ma anche come siano diventati universali i fenomeni ai quali quest’opera rivolgeva attenzione. Ciò che sembrava essere una caratteristica delle cosiddette ‘società in transizione’ – che uscivano dal modello ideologico socialista e lo sostituivano con il nazionalismo, con la religiosità e con la politica di destra – è diventato un aspetto deplorevole del mondo in generale” (il testo integrale è a disposizione in sala in versione su carta per i visitatori e online nella nostra pagina pubblicazioni).
Vladimir Nikolić vive e lavora a Belgrado. Il suo lavoro comprende opere video, performance video, film e fotografia. Nelle sue prime opere Nikolić esplora i meccanismi della sottomissione rituale all’autorità e alla tradizione religiosa in quanto ciò ha a che fare con l’autorità della storia dell’arte. La sua pratica artistica di critica istituzionale è costante mettendo anche in discussione lo scopo generale dell’artista nel mondo dell’arte. Nei lavori successivi esplora la percezione visiva, l’idea di tempo e di spazio e i modi in cui sono soggetti alle storie dell’ottica e delle nuove tecnologie. Ha esposto a livello internazionale sia in mostre personali che collettive e ha preso parte a programmi di residenza artistica come Foundation for a Civil Society (New York, 2003), Recollets (Parigi, 2007), Otto Prod (Marsiglia, 2008), 24cc (Roma, 2011), Times Museum (Guangzhou, 2014), IASPIS (Stoccolma, 2016) e Tobačna 001 (Lubiana, 2017). Le sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche internazionali, come la collezione del Centre Pompidou, Parigi, il Museo Berardo di Lisbona, il FRAC Poitou Charente, il Museo di Arte Contemporanea di Belgrado, la Collezione di Arte Contemporanea della Fondazione Vehbi Koç, Istanbul, il MAXXI Museo Nazionale dell’Arte del XXI secolo, Roma, ecc. Nel 2022 Nikolić ha rappresentato la Repubblica di Serbia alla 59a Biennale di Venezia.
Artista: Vladimir Nikolić
Titolo: Rhythm
Media: Video SD a canale singolo
Durata: 10’45”
Anno: 2001
Performers: Branimir Stojanović Trša (1958-2022), Žolt Kovač, Vera Večanski, Zdravko Janković, Dejan Kaluđerović
un’installazione video di / Vladimir Nikolić
un testo critico di / Branislav Dimitrijević
un’iniziativa libraryline nell’ambito delle attività di / Trieste
Contemporanea. Dialoghi con l’arte dell’Europa centro orientale
2023
titolo / Rhythm 2001
sede / Studio Tommaseo – Trieste
durata / dal 16 settembre al 29 novembre 2023
una produzione / Trieste Contemporanea – Studio Tommaseo – Biblioteca Trieste Contemporanea
co-finanziata da / Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
a cura di / Giuliana Carbi Jesurun
direttrice della biblioteca / Elettra Maria Spolverini
assistente di progetto e ufficio stampa / Marina Lutmann
consulenza allestitiva / Marco Gnesda
costruzione impalcatura / KC s.r.l.
consulenza multimediale e informatica/ Alberto Arsie
consulenza linguistica inglese / Nicholas Komninos
traduzione italiana / Giovanna Carbi
fotografie / courtesy Vladimir Nikolić
grafica / Giulia Lantier
stampa / Grafiche Filacorda srl