continental breakfast. running time in trieste
una sessione speciale del sesto forum ince di venezia per curatori d'arte contemporanea
CONTINENTAL BREAKFAST. RUNNING TIME IN TRIESTE è una sessione speciale del sesto forum INcE di Venezia per curatori d’arte contemporanea; un progetto Continental Breakfast; una produzione Trieste Contemporanea; nel contesto di Trieste Contemporanea. Dialoghi con l’arte dell’Europa centro orientale 2013; con il supporto dell’Iniziativa Centro Europea e della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia.Sono previsti interventi di approfondimento da parte di curatori e artisti europei; verrà comunicato il vincitore del Premio Giovane Emergente Europeo Trieste Contemporanea 2013; sarà presentata una addizione speciale alla ricerca iniziata con il volume My Pick, tutta targata FVG; focus Videospritz su inedite opere di videoarte e dibattiti su nuovi progetti artistici e curatoriali saranno proposti da alcuni dei protagonisti del mondo dell’arte contemporanea dell’Europa centro orientale (vedi qui sotto le singole sezioni e leggi il programma).
Trieste, Studio Tommaseo, via del Monte 2/1
venerdì 29 e sabato 30 novembre 2013
Una densa due-giorni di aggiornamento sull’arte contemporanea europea è proposta dal Comitato Trieste Contemporanea per festeggiare anche a Trieste il decimo anniversario del Forum InCE per Curatori d’Arte Contemporanea di Venezia. L’evento si prospetta ancora più interessante per la concomitanza con il Premio Giovane Artista Europeo 2013 e la presentazione del progetto My Pick. L’iniziativa che si svolgerà a Trieste venerdì 29 e sabato 30 novembre prende avvio dalla pubblicazione degli atti dello scorso Forum di Venezia, ma condenserà intorno alla presentazione del volume fresco di stampa una serie di riflessioni sull’arte contemporanea di profilo internazionale aperte al pubblico e una serie di altri appuntamenti.
LA GIURIA DEL PREMIO GIOVANI ARTISTI
Innanzitutto, parallelamente ai lavori pubblici di RUNNING TIME IN TRIESTE, si svolgeranno i lavori della giuria del Premio Giovane Ermergente Europeo Trieste Contemporanea che verrà assegnato ad un artista emergente dell’Europa dell’est di meno di trent’anni. Il vincitore verrà comunicato nella giornata di sabato e uscirà da una rosa di nomi finalisti scelti dalla giuria tra le richieste di partecipazione giunte da oltre una ventina di paesi d’Europa (Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia e Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Ungheria, Italia, Lituania, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Polonia, Romania, Slovacchia, Serbia, Slovenia, Turchia e Ucraina) a fronte dell’ open call bandito quest’anno dal comitato triestino. Il premio è attivo dal 1999 e nel corso del tempo ha valorizzato giovani che ora sono protagonisti della scena internazionale dell’arte (Pawel Althamer, Kristina Buch, Ivan Moudov, solo per citarne alcuni).
La giuria sarà composta da Iara Boubnova, curatrice internazionale nata in Bulgaria, dal giornalista e curatore Daniele Capra, da Aurora Fonda, curatrice del Corso in pratiche curatoriali del centro sloveno A plus A di Venezia, dall’artista Alfredo Pirri, da Janka Vukmir, direttrice dell’Institute for Contemporary Art di Zagabria e dalla coordinatrice dell’iniziativa Giuliana Carbi.
DIECI ANNI
Il Forum InCE di Venezia per Curatori d’Arte Contemporanea è un evento biennale dedicato ai temi della promozione culturale e dello scambio di esperienze curatoriali che si svolge nei giorni di apertura della Biennale di Venezia. L’iniziativa è aperta a esperti e curatori dell’Europa centro orientale e ai commissari della Biennale di Venezia responsabili dei padiglioni nazionali dei paesi dell’Europa centro orientale.
L’iniziativa è un progetto del network Continental Breakfast ideato e organizzato dal Comitato Trieste Contemporanea con la cooperazione dell’UNESCO Regional Bureau for Science and Culture in Europe di Venezia e dell’InCE-Iniziativa Centro Europea che, dopo l’edizione sperimentale del 2001, ha incluso il Forum tra i suoi CEI Feature Events.
Quest’anno il meeting di Venezia si è svolto con il patrocinio di Androulla Vassiliou, Member of the European Commission, del Ministero degli Affari Esteri, e di Regione del Veneto, Provincia di Venezia, Provincia di Trieste, Comune di Venezia, Comune di Trieste e Università di Trieste ed è stato sostenuto dall’ InCE, dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione BEBA di Venezia.
162 relazioni, un pubblico di seicento specialisti europei: questi i numeri di 10 anni di lavoro sul campo del Forum di Venezia, che lo confermano tra i più importanti meeting di scambio di esperienze europee su progetti e autori dell’arte contemporanea in ambito CEE. Un progetto d’eccellenza nell’indagine sulle arti visuali targato Trieste, grazie al lavoro biennale della struttura concittadina che lo promuove e che ora ne festeggia a casa l’anniversario.
Il 2013 è felice anche per il medesimo traguardo raggiunto dal progetto Continental Breakfast, che il comitato triestino ha proposto e condiviso con istituzioni e organismi dell’Europa dell’Est proprio lanciandone l’idea nel primo Forum di Venezia del 2003. Il network allo stato attuale conta tra i suoi partner alcuni tra i più vitali musei e centri del contemporaneo in 10 paesi dell’Est (dal Ludwig Museum of Contemporary Art di Budapest o il Muzeum Sztuki di Łódź, all’ICA Institute for Contemporary Art di Sofia o il Cultural Centre di Belgrado).
GLI ATTI DI RUNNING TIME A VENEZIA
Il nostro Evo Veloce corre e cambia di continuo i suoi punti di riferimento; i suoi strumenti di lettura; la sua attitudine di archiviazione culturale secondo significati di posizione contestuale che possono essere multipli, ibridi, o perfino asistematici.
Similmente, in quanto prodotti culturali attuali, le concezioni delle mostre d’arte proposte dai curatori sono molto diversificate e partono da curiosità di ricerca molto personali.
Le mutate priorità relazionali e le veloci condizioni informative di contesto, sopraggiunte massivamente nell’ultimo decennio, condizionano, in campo culturale, la possibilità di determinare esattamente la cornice problematica entro alla quale vengono percepite le caratteristiche proprie di rilevanza e di interesse di un’azione artistica specifica. Delimitare oggi una cornice problematica (che si trova, per così dire, in ‘costanza di flusso’ per cause esterne) è affare complesso che comporta, a caduta, anche la difficoltà dei più di cogliere chiaramente l’interconnessione essenziale – e non accidentale – con la sua cornice che è in grado tenere la fertilità generativa di una azione artistica efficace e rilevante, rispetto alla capacità dell’odierno ambiente visuale diffuso di assimilarla (che potremmo definire il suo ‘tempo di percorrenza’, il suo Running Time).
Per stimolare una riflessione sul patrimonio di strumenti di osservazione funzionanti che, da un lato, l’inizio del secondo millennio ha consegnato ai curatori e sulla necessità, dall’altro lato, che essi hanno di destituire progressivamente e di ricostruire continuamente parametri di validazione per svolgere il loro compito di ‘raccontare’ un presente più rapido, il Forum di Venezia 2013 ha voluto tentare di mettere a discussione e a confronto alcuni esempi di decisioni soggettive prese da curatori in merito alla maggiore o minore importanza di una opera/azione artistica.
In termini pratici, il meeting di quest’anno ha discusso, raccogliendole dalla viva voce dei protagonisti – diversi per formazione, per generazione e per paese di provenienza – un numero di scelte curatoriali avvenute in un segmento temporale breve e immediatamente contiguo al presente: gli ultimi 10 anni. I relatori del Forum hanno condiviso con i colleghi le pratiche di scelta personalmente adottate negli ultimi dieci anni per individuare gli episodi di importanza/eccellenza occorsi nella produzione artistica internazionale del periodo e hanno commentato episodi curatoriali a loro giudizio salienti del decennio appena trascorso.
Gli atti del Forum di Venezia 2013, che ora vengono editi e presentati, raccolgono, a cura di Giuliana Carbi, le relazioni svolte da 13 autori su questi temi.
Partendo da un osservatorio particolare, “drogato” positivamente, per così dire, dalla storia del suo passato prossimo, come è un osservatorio basato nei paesi dell’Europa dell’Est – e perché proprio questo è l’originalissimo taglio visuale – i testi di questo volume forniscono delle incredibili e inaspettate proiezioni.
Tutto il progetto di Trieste Contemporanea, che ha quasi vent’anni, è fondato sulla convinzione che sia fondamentale avere strette relazioni con questo vivace e vitale osservatorio, con le sue posizioni e i suoi problemi. Soprattutto Trieste Contemporanea pensa che è naturale fare tutto ciò da Trieste. Crediamo che per questo l’Iniziativa Centro Europea che ha sede, appunto, a Trieste aiuti con convinzione, da dieci anni, anche il nostro progetto.
In particolare gli atti del forum di quest’anno dimostrano la grandissima importanza dello scambio diretto con questa area geografica – in questo caso con i curatori d’arte contemporanea presenti a Venezia.
Una inedita connessione ad arcipelago infatti lega questi scritti. Definisce un panorama complesso e chiede che abbia una visione trasversale, arricchita da altre “capacità” di lettura che oggi devono essere bagaglio dei curatori d’arte contemporanea, addizioni di criticità reale, necessarie per mettere l’opera d’arte “in contesto” rispetto alla tradizionale lettura “formale” dell’opera.
Ritroviamo così il concetto di “opera rimossa” (Stefano Romano, Italia), la necessità di catalogazione delle opere “non realizzate” (Marco Scotti, Italia), la partenza da un ambito “altro” – in questo caso filosofico – delle esperienze curatoriali che si trasformano in sperimentazioni editoriali per Aurora Fonda (Slovenia) o in presentazioni di progetti artistici basati non più sulla sola creatività ma sulla ricerca pura, nei quali non è scontato rendere chiari i processi di pensiero che li determinano (Suzana Milevska, Macedonia).
Oppure, come può essere discussa l’ “instabilità” nell’ambito della critica istituzionale (Maja Ćirić, Serbia), o come può essere visualizzato un progetto di curatela della “precarietà” nell’arte contemporanea, che è il campo della temporaneità per eccellenza (Vladiya Mihaylova, Bulgaria)?
Dall’angolo visuale di questi particolari autori, c’è anche maggior libertà nel pensare che, forse, anche l’indagine di culture “altre” possono intervenire a leggere meglio le nostre urgenze: può essere un vettore di chiarezza interna guardare alla cultura e all’arte islamica (Beral Madra, Turchia) o, se l’istituzione-museo “occidentale” deve cambiare o essere rimpiazzata, si può concepire un’idea di “anti-museo” a partire dalla contro-narrativa africana (Lorenzo Fusi, Regno Unito)?
Si aggiungono i problemi che nascono sul campo nell’Europa dell’est di oggi, ma che hanno simili risposte, molto attuali: come dalla “fuga degli artisti” dal regime di Lukashenko (Inna Reut, Bielorussia) o dal mercato “mancante” dell’arte in Romania (Monica Morariu) o dalla necessità in cui si trova il Centro Culturale di Belgrado di chiedere ai suoi curatori di ragionare con una testa da collezionisti (Aleksandra Estela Bjelica Mladenović, Serbia) si può traghettare verso il futuro? Credo il saggio finale di Janka Vukmir (Croazia), che sembra apparentemente in controtendenza, prendendo spunto dal lavoro di Julia Kristeva Crisis of Europe, fornisca invece una provocazione eccellente che, meglio che da altrove, può provenire dalla storia della Croazia/ex-Jugoslavia: Time Stood Still. La storia ci dice che il tempo si è fermato.
RUNNING TIME A TRIESTE
All’incontro triestino si susseguiranno tra venerdì e sabato 22 curatori, artisti e commentatori, secondo una scaletta scandita dai 3 format studiati per la manifestazione: My Pick (“la mia scelta”, formato inedito che viene presentato per la prima volta sia a spettro europeo che in versione FVG), Videospritz (la collaudata e sempre richiesta incursione nella videoarte internazionale ideata da Trieste Contemporanea) e Projects into focus (una raccolta di interventi di aggiornamenti su nuovi progetti artistici e curatoriali o lavori in corso da parte di vari attori dell’arte contemporanea dell’Europa dell’est e del FVG, in continuazione del Forum di Venezia del maggio scorso).
1.1. My Pick Europe (il libro, gli appuntamenti live 5 + 5)
Il volumetto MY PICK, ideato da Trieste Contemporanea per il traguardo dei dieci anni del Forum di Venezia sarà presentato nel corso delle due giornate. Si tratta di una serie di brevi testi scritti da 33 curatori ed artisti europei. Ad essi è stato chiesto di segnalare quella che a loro giudizio è l’opera o l’azione più significativa nella scena internazionale dell’arte contemporanea degli ultimi 10 anni e di spiegare le ragioni della loro scelta.
Questo piccolo volume ha dato ispirazione anche alla sezione live di MY PICK che sarà proposta a Trieste: alcuni autori sono stati invitati a presentare al pubblico triestino l’opera che hanno scelto. Cinque gli interventi previsti: Aurora Fonda si concentrerà sul progetto Single dello sloveno Jaša; Janka Vukmir commenterà il progetto Centro di Permanenza Temporanea dell’artista albanese Adrian Paci; Iara Boubnova illustrerà Measuring the Planet, un’opera del 2007 dello slovacco Roman Ondák; Branko Franceschi parlerà di Lady Rosa of Luxenbourg della croata Sanja Iveković e Valentina Valentini confronterà due opere sul tema del tempo del sudafricano William Kentridge, Refuse the Hour e The Refusal of Time, rispettivamente una performance e una installazione.
1.2. My Pick FVG
Al fine di promuovere in questo incontro a spettro europeo anche la scena FVG dell’arte, si è voluto affiancare una sessione di MY PICK tutta regionale: secondo la medesima modalità di scegliere un opera rappresentativa degli ultimi dieci anni realizzata da un nostro artista, altri cinque interventi saranno proposti dai critici e curatori del Friuli Venezia Giulia Francesca Agostinelli, Maria Campitelli, Lorenzo Michelli, Chiara Tavella e Roberto Vidali. Tutto da gustare il confronto che ne uscirà.
Il FVG ritornerà anche tra le comunicazioni dei nuovi progetti previste nella sezione Project into focus, (vedi sotto).
Con medesima finalità di valorizzazione, a fianco del programma di lavori si offrirà agli ospiti di RUNNING TIME l’occasione di conoscere le migliori “produzioni” locali di arte contemporanea in corso, e di visitare le mostre di Jagoda Buić e Jannis Kounellis.
2. Videospritz (4 artisti)
La sezione Videospritz, format lanciato da Trieste Contemporanea nel 2004 per visionare e discutere nel corso dell’anno e nell’ora dell’aperitivo ultime produzioni di videoarte e di documentazione sull’arte assieme agli autori, ospiterà per RUNNING TIME quattro artisti: Alfredo Pirri, Aldo Giannotti e Pablo Chiereghin e HR-Stamenov.
Con Alfredo Pirri, vedremo per la prima volta proiettato su schermo in Italia – e commenteremo assieme al regista Giampaolo Penco – il film documentario Lo specchio degli inganni, appena prodotto da Videoest per Magazzini Einstein e Rai Tre.
Con Alfredo Pirri parleremo del rapporto tra arte, vivere quotidiano e memoria collettiva, il segno che caratterizza l’opera di questo artista, uno degli artisti italiani più importanti della sua generazione. Il film inizia con una mostra alla Galleria Tucci Russo di Torre Pellice, per spostarsi al Museo Archeologico della Magna Grecia di Reggio Calabria dove l’artista ha realizzato una installazione sulle pareti della grande sala interna sulla quale si affacceranno i bronzi di Riace. Prosegue a Roma alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna che ricolloca alcune statue della collezione per l’installazione “Passi”, un lago di specchi che si crepano sotto i piedi e che ritroviamo in una galleria anti-atomica vicino a Sarajevo, l’ex bunker di Tito, ora sede biennale di una mostra internazionale d’arte contemporanea.
Conosceremo invece Aldo Giannotti e Pablo Chiereghin vedendo 8 opere video recenti, realizzate nell’arco del periodo 2009-2013. Il loro lavoro è prevalentemente rivolto ad interventi performativi e di arte pubblica e spesso gioca con le interferenze tra medium e significato, decostruendo le iconografie e i clichés semantici attivati dalle odierne dinamiche di comportamento sociale. Il primo genovese, il secondo veneto, questi autori vivono entrambi a Vienna e possono essere considerati rappresentanti anche nel campo dell’arte del fenomeno della “fuga dei cervelli”.
Il tema di questa strana “coatta” mobilità dell’arte ritorna anche con la quarta presenza che segna questo speciale Videospritz. Sarà di nuovo con noi HR-Stamenov, artista bulgaro cresciuto in Italia e stabilitosi in Germania, che il pubblico triestino ha già apprezzato nella mostra-installazione Presence, proposta nel 2011 per l’assegnazione del Premio Giovane Emergente Europeo di Trieste Contemporanea di quell’anno. Venerdì prossimo HR-Stamenov ci mostrerà l’affascinante L’incubo di Prometeo (2011), una performance site specific, realizzata in collaborazione con il maestro Alzek Misheff, che si colloca a metà tra l’esperimento scientifico e l’ “impressionismo” che può essere prodotto dall’alta tecnologia interattiva.
3. Projects into focus (9 ospiti: 4 presentazioni + 2 incontri)
Articolato in due sezioni, Project into focus sarà il cuore dinamico della giornata di sabato, dedicato alle notizie sui lavori in corso, che sono un momento fondamentale di scambio e di discussione nel mondo dell’arte contemporanea.
Nella prima, secondo la tradizione del Forum di Venezia, una serie di comunicazioni sui loro progetti recenti, in corso o in via di programmazione sarà offerta anche a Trieste da alcuni curatori. Sul fronte Europa, Ana Peraica e Sabina Salamon relazioneranno sul progetto in corso Smuggling Anthologies mentre Branko Franceschi esporrà il progetto Biennale d’Arte Contemporanea di Konjic (Bosnia) e parlerà sulla prossima retrospettiva di Milena Lah al Museo d’Arte Moderna di Zagabria. Sul fronte FVG, Giuliana Carbi comunicherà il vincitore 2013 e gli sviluppi del Premio Giovane Artista Europeo Trieste Contemporanea e Cristiano Zane e Cristina Devescovi presenteranno la nuova applicazione per smartphone della rivista d’arte triestina Juliet, Juliet Cloud Magazine.
La seconda sezione, è stata pensata seguendo l’emblematica bipolarità insita nel lavoro della produzione visiva e facendo parlare i protagonisti senza mediazioni.
“Dalla parte del fare”, Goran Petercol, reduce dalle recenti esposizioni al MMSU di Rijeka e alla Galleria Krizinger di Vienna, ci parlerà del suo lavoro artistico recente e dei suoi progetti in corso. Inaugurando in questa occasione una nuova finestra di approfondimento sull’arte, Trieste Contemporanea ha infatti appositamente chiamato l’artista croato a raccontarsi senza “interpreti” critici. L’omaggio all’artista croato è proposto nell’ambito dell’anno dell’entrata della Repubblica croata nell’Unione Europea.
“Dalla parte dell’osservare” invece, a Valentina Valentini, docente di arti performative ed arti elettroniche e digitali all’Università Sapienza di Roma e una delle studiose italiane più originali nell’interpretare le zone di osmosi tra arte visiva, videoarte e teatro contemporaneo, è assegnato il compito di raccontarci direttamente, senza “presentatori”, l’ultimo libro che ha magistralmente curato: Drammaturgie sonore (editore Bulzoni, Roma 2012). Il volume è una raccolta di saggi sulla componente sonora e vocale dello spettacolo teatrale, un campo di studi poco esplorato, come lo è in generale il suono rispetto alle immagini. Una riflessione specifica sugli inediti scritti a tema musicale, contenuti nella prima sezione del libro (di John Cage, Karlheinz Stockhausen, Heiner Goebbels, tradotti per la prima volta in italiano), sarà offerta da Pietro Polotti, docente di musica elettronica al Conservatorio Tartini di Trieste.