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Adrian Paci, Compito #12, 2023, tempera su foglia d’oro su tavola, 29×42×2,5 cm (fotografia di Marino Jerman, courtesy l’artista)
Trieste Contemporanea presenta, dal 9 dicembre 2023 al 13 febbraio 2024, la mostra Compito, una nuova installazione sonora e ambientale, site-specific per lo Studio Tommaseo di Trieste, dell’artista Adrian Paci. L’idea per il progetto espositivo triestino proposto al grande artista albanese da Giuliana Carbi Jesurun, nasce dall’invito avuto da Adrian Paci da parte della Comunità di Sant’Egidio di Roma a partecipare ad un laboratorio artistico con giovani provenienti dalla periferia e persone con disabilità. La mostra prende proprio il suo nome dall’occasione che l’artista ha avuto di incontrare lì Maurizio che, mentre componeva un diario con segni indecifrabili, alla domanda «perché scrivi?» aveva risposto: «scrivo perché questo è il mio compito».
Paci ha tentato di identificarsi con le tracce del diario di Maurizio (sapendo che invece, spesso, “comprendere” può essere un modo di esercitare potere), dapprima relazionandosi ad esse con i gesti, e il tempo (quello impiegato a copiare le pagine in disegni) e poi affidando anche ad «altri materiali, altre mani, altri tempi», come lui stesso racconta, questo impegno di relazione e di dialogo – che poi ha prodotto i primi mosaici e le opere in tessuto. La mostra di Trieste espone alcuni dei lavori di questa nuova emozionante serie artistica, presentando anche delle tavolette a fondo oro che riprendono i segni del diario.
«Sono sempre stato attratto dall’esplorazione della distanza tra ciò che si potrebbe vivere e ciò che si potrebbe pensare; ciò che si potrebbe pensare e ciò che si potrebbe dire; ciò che si direbbe e ciò che si potrebbe scrivere» – sottolinea Paci nel testo che accompagna l’esposizione triestina. In essa Paci cerca inoltre di spingere in altri territori il percorso del dialogo con Maurizio: immaginando le pagine che scrive come se fossero partiture musicali. Nasce così l’importante componente sonora che caratterizza la mostra, grazie alla collaborazione dei compositori e musicisti Kolë Laca, Lodi Luka e Admir Shkurtaj – che mettono in musica i segni del diario in tre coinvolgenti composizioni musicali. La stazione apre l’esplorazione di Adrian Paci verso altre elaborazioni possibili: «di sicuro il dilemma della relazione tra ciò che deve essere espresso e ciò che può e non può essere espresso – dice Adrian Paci – mi seguirà ancora a lungo, come l’attrazione e l’affetto che provo per coloro che vivono all’interno di questa tensione e contraddizione. Forse la mia è più di una semplice attrazione, dentro di me vive uno di loro».
(Il testo di Adrian Paci è a disposizione in sala in versione su carta per i visitatori e online nella nostra pagina pubblicazioni).
Adrian Paci (nato a Scutari, Albania nel 1969) ha studiato pittura nell’Accademia di Belle Arti di Tirana. Nel 1997 si è spostato a Milano dove vive e lavora. Nella sua carriera artistica ha avuto mostre personali in varie istituzioni internazionali tra le quali: Haifa Museum of Arts (2022); Kunstalle Krems (2019); Galleria Nazionale delle Arti, Tirana (2019); Chiostri di Sant’Eustorgio, Milano (2017); Museo Novecento, Firenze (2017); MAC, Musée d’Art Contemporain de Montréal (2014); PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2014); Jeu de Paume, Parigi (2013); National Gallery of Kosovo, Prishtina (2012); Kunsthaus Zurich, Zurigo (2010); Bloomberg Space, Londra (2010); CCA, The Center for Contemporary Art, Tel Aviv (2009); Museum am Ostwall, Dortmund (2007); MoMA PS1, New York (2006); Contemporary Arts Museum, Houston (2005). Tra le varie mostre collettive, i lavori di Adrian Paci sono stati esposti alla 48a e 51a edizione della Biennale di Venezia (rispettivamente nel 1999 e 2005); alla 15a Biennale di Sydney (2006); alla 15a Quadriennale di Roma, dove ha vinto il primo premio (2008). I suoi lavori si trovano in numerose collezioni pubbliche e private. Adrian Paci insegna alla Nuova Accademia di Belle Arti, NABA, Milano. Ha insegnato all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo (2002-2006), allo IUAV di Venezia (2003-2015) e all’EPFL, École Polytechnique Fédérale di Losanna (2020-2021).