lavoro,a qualcuno che guarda i miei quadri, per quanto
 strano,immagino una persona che non mi piace, che in
 qualche modo vorrei ne fosse respinta. In realtà vorrei che
 
l’osservatore potesse usarli come uno specchio per guardare e
 guardarsi e sentire nel disagio che abita lo spazio dei miei
 lavori il disagio che sperimentiamo al di fuori di essi.

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