both ways: serbia
foto Marino Ierman, courtesy Trieste Contemporanea
Link alla mostra virtuale: http://bit.ly/bothwaystrieste
Artisti
Vladan Joler e Matteo Pasquinelli, Filip Kostić, Kristina Tica (vincitrice del national art+science AI Lab per il 2020, mentore scientifico Miloš Milovanović, Istituto di matematica dell’Accademia serba delle scienze e delle arti), Victoria Vesna e collaboratori.
Responsabile del progetto: Dobrivoje Lale Erić / Curatore ospite: dr Maja Ćirić / coordinatore Progetto & a+s+cpn: Petar Laušević / Direttore artistico: Slobodan Coba Jovanović! Programma & a+s+cpn coordinatore: Bojan Kenig / IT e supporto tecnico: Vladimir Cicvara / modello 3D della mostra: Antonio Giacomin, Mirjana Utvic / PR e comunicazioni: Ljiljana Ilic, Sanja Ljumović, Iva Ćetković / Produzione video: Bojan Živojinović.
AI Lab è un prodotto di infrastrutture di collegamento – individuali così come un’istituzione di arte e scienza – con l’obiettivo di rafforzarle nella loro riflessione creativa e critica, nell’attenzione e nel reimmaginare – le citate pratiche sociali trasformanti – lo stato e la funzione del machine learning e dell’intelligenza artificiale. La selezione di artisti propone considerazioni di un caricamento digitale pervasivo del sé, con focus su: biologia (Victoria Vesna), religione (Kristina Tica), estrattivismo della conoscenza (Vladan Joler & Matteo Pasquinelli) e creazione di mondi non commerciali con gli strumenti presi in prestito dal gioco (Filip Kostić), così come la visualizzazione, l’attenzione, l’atmosfera e l’articolazione dei dati, come risultato di workshop a+s all’interno della piattaforma immaginata dal CPN. Invece di essere feticizzati, il machine learning e l’intelligenza artificiale vengono qui esaminati e demistificati. Gli artisti e gli scienziati assumono un atteggiamento critico nei confronti della svolta transumana del mondo che viene trasformato, oltre a visualizzare e articolare una complessa interdipendenza tra esseri umani e macchine e il loro impatto sulla cultura.
AI Lab presenta un approccio creativo all’intelligenza artificiale come pratica critica, e il pubblico è testimone dell’abbandono della cultura orientata all’oggetto, verso una cultura orientata ai sistemi, dove il cambiamento non deriva dall’oggetto, ma dal modo in cui gli oggetti sono costituiti (Jack Burnham, Systems Esthetics, 1968). La curatela, posizionata nell’intersezione tra arte e scienza, implica che il pubblico può sperimentare un apprezzamento critico e creativo dell’uso e dell’effetto dell’intelligenza artificiale. Le potenzialità dell’intelligenza artificiale e i recenti paradigmi tecnologici sono finora imprevedibili. Ad ogni modo, attraverso la lente della sorveglianza del capitalismo di Shoshana Zuboff e la sua ontologia, queste potenzialità già regolano, controllano e sfruttano la vita umana.
AI Lab, promuovendo la creazione e il pensiero critico degli artisi e degli scienziati, vive dell’essere un elemento che genera un progresso tecnologico, e offre resistenza al tecno-positivismo e al tecno-patriarcato imposti dalla tecnologia quale paritario partecipante all’ecosistema contemporaneo.
(Maja Ćirić)
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