programma

dal 14 Gennaio al 7 Febbraio 2017

sottosopra

di cristiana moldi ravenna

 
Cristiana Moldi Ravenna, studi di ombre per la serie di opere Sottosopra, fotografia, 1985

sabato 14 gennaio, ore 18.30
inaugurazione della mostra e conversazione di Maria Rosa Giacon con l'artista

 

Un appuntamento espositivo triestino per l’artista veneziana Cristiana Moldi Ravenna che dal 1975 esprime tramite performance, disegni, fotografie e video una ricerca visiva sempre appassionata, sperimentale, immersa nel politico e nel sociale, con particolare attenzione alle problematiche e alla cultura del femminile, affiancandola alla sua produzione e agli studi in campo poetico e letterario. Moldi Ravenna è infatti anche scrittrice di opere teatrali, romanzi e poesie e curatrice di pubblicazioni d’arte.
Allo Studio Tommaseo (inaugurazione sabato 14 gennaio alle 18.30) vedremo una selezione di lavori dalla serie Sottosopra, ricerca fotografica sulla dimensione iconica delle ombre realizzata da Cristiana Moldi Ravenna nel 1985, il video Round in Square (la quadratura del cerchio), prodotto sempre nel 1985 dal Centro Videoarte di Ferrara e altre documentazioni del lavoro artistico di questa sperimentatrice attenta soprattutto all’indagine sui procedimenti di formalizzazione dei codici linguistici. 
In mostra a Trieste anche le pagine di Primo grillo Secondo grillo, 1996, uno dei testi più emblematici di questa autrice, che si caratterizza per la scelta di “direzioni espressive non univoche”, come sottolinea nella sua presentazione la scrittrice ed esperta della produzione letteraria italiana del primo Novecento Maria Rosa Giacon, che introdurrà sabato la mostra: 
 
“La sua scrittura creativa, che poi è assai varia (poesia, poesia in prosa, pièce per teatro etc.) si congiunge all’immagine, si fa cioè scrittura che nel significante visivo trova un mezzo per lo sviluppo di significati più ricchi o complessi. Tale è il caso del simbolismo matematico che intervalla, quasi una seconda voce, il dialogo teatrale (con tanto di coro) Primo giardino parlante, 1999; ed è soprattutto il caso di Primo grillo Secondo grillo, prefazione di Bruno Rosada, che vinse il primo premio ex aequo 1996 del concorso Teatro e Scienza di Manerba del Garda, con un poeta e letterato quale Giovanni Raboni tra i membri di giuria, in cui ai simboli matematici s’intrecciano quelli onomatopeici (il crr crr dei grilli e sue creative variazioni), sorta di controcanto al linguaggio naturale di due poeti-filosofi che dissertano sulle cause dei fenomeni (perché i grilli sono così) e sulle diverse possibilità dei codici comunicativi esistenti in natura.”

Moldi Ravenna condivise con Guido Sartorelli per molti anni l’interesse verso la codificazione linguistica, centrale nel percorso dei due artisti. Tra il 1978 e il 1985 – anno che fa da perno temporale della mostra triestina – Moldi Ravenna infatti è coautrice con Sartorelli di diversi studi che hanno per tema la decodificazione di messaggi culturali nella città. La serie di progetti, mostre e pubblicazioni a due dedicati alla città che ne uscì sarà commentata in un incontro di approfondimento. La loro prima esposizione pubblica di questa ricerca è Roma e Ginevra: corrispondenze tra cultura religiosa e segno urbano del 1979 a cui seguono Nel Segno di Modena (Galleria Civica, Modena, 1981), Nelle forme della città (Galleria del Cavallino, Venezia 1982), Graz Zeichen Einer Stadt (am Landesmuseum Johanneum, Graz 1982), Semiopolis, (Comune di Venezia, 1984), La città come mezzo pubblicitario, (Segno Grafico, Venezia 1984), La città come strumento di comunicazione (Università di Siena, 1984), Metamorphoses (da un’idea di Gianni De Luigi, Marsiglia, 1985).
La mostra allo Studio Tommaseo si potrà visitare fino al 7 febbraio (da martedì a sabato: 17-20, ingresso libero).

Cristiana Moldi Ravenna. Sottosopra
di Maria Rosa Giacon 

Non è certo facile presentare l’opera di Cristiana Moldi-Ravenna, essendo il suo curriculum assai complesso, che riguarda un’attività di lunga durata e caratterizzata da moltissimi contributi.

Cristiana può davvero essere definita una fervida lavoratrice nel campo delle opere dell’ingegno. Un’attività, dunque, fittissima, ma anche molteplice, che spazia fra generi espressivi diversi, benché, diciamolo subito, nel suo insieme accomunata da un intento di 'arte attiva', ossia dalla fisionomia d’una produzione appassionata, immersa nel politico e nel sociale, con particolare attenzione alle problematiche e alla cultura del femminile; un’attività, al tempo stesso, unificata da una costante, mai paga di sé, attitudine sperimentale.

A scorrere questo curriculum, se ne ricava infatti che Moldi-Ravenna è scrittrice, produttrice di eventi, o performer, nel campo delle attività legate alla parola e in quello delle arti visive,Cristiana esplora materiali e tecniche compositive che, avvalendosi del mezzo fotografico, sviluppano una forma di pittoricità oltremodo stimolante; ma anche ricaviamo che è collaboratrice dal 1993 della rivista "Nexus"; autrice di saggi su temi di storia urbana, di critica pittorica e di satira su argomenti di grande attualità, quali la distruzione del pensiero e del desiderio di apprendere causati dall’omologazione consumistica e mass mediale – e qui approfitto per richiamarmi al libello satirico Magic Venice, 2011, co-autrice Fiora Gandolfi Herrera. 
 
Non bastasse questa plurima compresenza, vi è il fatto che tali direzioni espressive non sono univoche (ad es. o solo parola o solo immagine), perché la nostra artista aspira all’intreccio o alla giunzione delle diverse discipline da lei frequentate, sicché la sua scrittura creativa, che poi è assai varia (poesia, poesia in prosa, pièce per teatro etc.) si congiunge all’immagine, si fa cioè scrittura che nel significante visivo trova un mezzo per lo sviluppo di significati più ricchi o complessi.
 
Tale è il caso del simbolismo matematico che intervalla, quasi una seconda voce, il dialogo teatrale (con tanto di coro) Primo giardino parlante, 1999; ed è soprattutto il caso di Primo grillo Secondo grillo, prefazione di Bruno Rosada, che vinse il primo premio ex aequo 1996 del concorso Teatro e Scienza di Manerba del Garda, con un poeta e letterato quale Giovanni Raboni tra i membri di Giuria, in cui ai simboli matematici s’intrecciano quelli onomatopeici (il crr crr dei grilli e sue creative variazioni), sorta di controcanto al linguaggio naturale di due poeti-filosofi che dissertano sulle cause dei fenomeni (perché i grilli sono così) e sulle diverse possibilità dei codici comunicativi esistenti in natura.
 
Vi è insomma nella parola di Cristiana una naturale vocazione a farsi ‘evento', performance, come nei bellissimi Canti del risveglio, 2010, prefazione Cicatrici del discorso dell’anglista Armando Pajalich (Università Ca’ Foscari), dei quali alcuni, prima di confluire nella raccolta ora ricordata, erano testi di performance poetica, recitati con le musiche del compositore Janusz Podrazik in sedi anche prestigiose, come nel caso del IX Canto, Appello alla Nazione, rappresentato nel 2003 alla Biennale di Venezia Arti Visive. E così era successo per Primo giardino parlante, testo tradotto in bielorusso e performance sempre con musiche di Janusz Podrazik.
 
Cristiana sviluppa la sua ricerca sperimentale sulla parola a partire dagli anni ‘70 con Genesi continua, una raccolta poetica  dall’espressività inquieta che piacque ad Andrea Zanzotto. Se ciò vale per gli inizi della sua scrittura, la vocazione visiva ha premesse addirittura nella tesi di laurea su Aubrey Beardsley: Some contradictory Aspects, 1984, tesi che l’autrice ha sentito l’esigenza di pubblicare di recente perché in linea con la sua indagine sulla realtà. Vediamo così l’artista partecipare, non solo in Italia, ma anche all’estero, a numerose mostre, personali e collettive, in cui testi poetici spesso interagiscono con disegni, polaroid e video da lei prodotti.
 
Faccio solamente alcuni esempi di questa vasta produzione, Round in Square, la quadratura del cerchio, video, Centro Videoarte di Ferrara; Sguardi a nord-est, Palazzo dei Diamanti, di Ferrara, con presentazione di Toni Toniato, critico che ha sempre apprezzato i lavori di Cristiana; e altri ancora, fra cui nel 2010 un’opera oltremodo interessante dal titolo Nuvole e mani, installazione sull’acqua nella cisterna Yerebatan Sarnici Basilica Cistern entro la mostra Venetiandream, Artlife a Istanbul. Come sarà di grande interesse visitare la mostra Sottosopra oggetto della presente esposizione e cui dunque si vorrà dedicare almeno un rapido commento. Partendo da un tema di frequente impiego come quello del 'doppio', Moldi Ravenna rivitalizza il portato della tradizione con l'aggiunta di un inedito valore riflessivo sullo scambio di realtà e apparenza. La novità della visione è qui raggiunta grazie a un particolare accorgimento tecnico, ossia di trattamento dei rapporti spaziali, semplice all'apparenza quanto complesso nella sostanza. L'ombra, infatti, messa a fuoco in posizione capovolta, si staglia sulla parte alta della composizione, divenendo il soggetto primario del complesso visivo. È l'ombra, dunque, non l'oggetto reale che le soggiace, a catturare lo sguardo, traendo dallo sfondo nero lo sviluppo d'un significato inquietante ancor meglio evidenziato dall'assoluto nitore dell'immagine. 
 
In tutto ciò si osserva come Moldi Ravenna s’innesti saldamente nella cultura o nelle culture dell’arte concettuale contemporanea, presso la quale, cioè, il canone classico del ‘bello’ è stato sostituito da un nuovo canone, in cui il valore primario è rappresentato dalla trasmissione di un nucleo ragionativo che avvii nel fruitore una ricerca riflessiva su stesso e sul mondo.
 
In conclusione, tale forma d’arte, irrequieta, stimolante, risponde più che mai alla natura dell’intera produzione di Cristiana, presso la quale l’esperienza artistica non prescinde mai dall’appello umano, politico e sociale. Con particolare riguardo a quest’ultimo aspetto, si terrà presente che è stata fondatrice e presidente di DEA 2008, Donne Europee Associate, del cui direttivo continua a fare parte, associazione mirata alla valorizzazione dell’opera e del pensiero contemporaneo di donne ricercatrici nella città di Venezia, e alla pari di donne intellettuali, scienziate, letterate, artiste, musiciste, sia italiane che straniere. In tutto ciò si raccoglie l’eredità morale, politica e culturale di Silvia Businello Toro, co-fondatrice dell’UDI di Venezia-Mestre, sostenitrice dei diritti delle donne in tutti i campi, e nella cui fervida attività s’inscrive anche quella svolta presso la Libreria delle Donne, da lei fondata e grazie a lei divenuta un punto di riferimento per la conoscenza della storia e del pensiero femminili. Cugina dell’autrice, a lei Cristiana ha dedicato la sensibilissima silloge su ricordata Canti del risveglio: canti di morte, ma anche di amore e pertanto di vita.
 
Morte, amore e vita, infine, nella recentissima Su mia madre, raccolta di prose e poesie di autrici diverse, curata da Cristiana e comprendente un campione di linguaggio della madre recentemente scomparsa: un’opera, dunque, in cui affettività e valorizzazione del ruolo del femminile coincidono, e in cui, pertanto, tutte le donne, che “son come le madri, figlie delle loro figlie", si potranno riconoscere, come ebbe a osservare Guillame Apollinaire, grande poeta dell’avanguardia primo-novecentesca, e poeta visivo per eccellenza.

 

Trieste, Studio Tommaseo (via del Monte 2/1)
orario di apertura: da martedì a sabato 17-20

info: info@triestecontemporanea.it
+39 040 639187
opere esposte:
7 carte + fotografie b&n (della serie Sottosopra), cm 100 x 70 ciascuna, 1985
8 fotografie (della serie di studio ombre e vetri per Sottosopra), cm 14,5 x 10,5, 1985 
La Giudecca: l'horizon, fotografia, cm 30,5 x 40,5 + disegno, cm 21 x 24 (della serie di studio città e simboli), s.a. 
Martigues: l'horizon, fotografia, cm 24 x 40 + disegno, cm 21 x 24 (della serie di studio città e simboli), s.a. 
Round in square, video, produzione Centro Videoarte Ferrara, 1985
26 tavole da Primo Grillo, secondo grillo + copertina, cm 30,5 x 21 ciascuna, 1996
10 volumi a stampa, vari anni