programma

dal 13 Luglio al 13 Settembre 2012

double track

la cerimonia di premiazione e la mostra conclusiva del concorso di design 2012


Innovazione e creatività sulle spalle forti dei nostri nonni.
Le fonti e le idee per il nuovo design europeo nei progetti vincitori della decima edizione del concorso internazionale promosso da Trieste Contemporanea. 

La sfida 2012 di una delle iniziative più interessanti dedicate al design nel Nord Est d’Italia – il concorso che dal 1995 ogni due anni il Comitato Trieste Contemporanea rivolge ai progettisti di 23 paesi dell’Europa centrale e orientale – è impegnativa ma molto stimolante. Dopo aver visto negli anni già diverse migliaia di designers europei cimentarsi in uno stimolante confronto internazionale, soprattutto dedicato ai giovani, e mettere in discussione dalla propria cultura di provenienza concetti come il gioco, il viaggio, il cibo, la fortuna e dopo aver, per più edizioni, potuto indagare all’interno delle fornaci veneziane le qualità possibili dell’innovazione europea da coniugare ad una speciale conoscenza locale, come è quella del vetro muranese, i duecento professionisti e creativi europei che hanno affrontato il tema DOUBLE TRACK (doppia traccia), proposto per l’edizione 2012 del concorso triestino, hanno impegnato nei giorni scorsi – alla sede del Segretariato dell’InCE di Trieste – la giuria internazionale nel difficile lavoro di selezione finale dei progetti migliori e vincitori. Essi verranno presentati nella mostra conclusiva che aprirà a Trieste, allo Studio Tommaseo, con la festosa cerimonia di premiazione, venerdì 13 luglio alle 18.30 e si potrà visitare per tutta l’estate.

L’iniziativa 2012 si avvale del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’InCE–Iniziativa Centro Europea, della Provincia di Trieste e dell’ADI Associazione per il Disegno Industriale–Delegazione Friuli Venezia Giulia ed è realizzata con il finanziamento del’InCE, della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Trieste e della Fondazione BEBA di Venezia e con varie collaborazioni tra cui quella diretta nei 12 paesi di appartenenza dei membri del network internazionale Continental Breakfast fondato dal comitato triestino.

Ma come è andata quest’anno? Lo chiediamo a Susanna Legrenzi, che coordina l’edizione di quest’anno. La curatrice e giornalista del design milanese, partendo dal dato di fatto che viviamo in un mercato dei consumi densamente affollato, dove il design è dappertutto (e in nessun luogo), ha voluto proporre ai concorrenti di pensare per così dire in controtendenza. Il concorso infatti ha chiesto ai partecipanti di individuare un oggetto funzionale appartenente a un passato recente, in grado di testimoniare un’abilità progettuale, semplice o complessa, comunque significativa e sceglierlo come fonte per la progettazione del nuovo oggetto da iscrivere alla competizione.
Di tante tipologie e molto curiosi sono stati gli oggetti-sorgente proposti dai candidati – oggetti anonimi o di uso quotidiano, in piccola serie o in produzione di massa: ad esempio, utensili per la casa, oggetti d’arredo, oppure strumenti e attrezzi professionali agricoli o piccoli elementi per edilizia, perfino oggetti di quella che già si potrebbe definire ‘archeologia dell’epoca dei consumi’, tra i quali non mancano esemplari della tecnologia audiovisuale appena trascorsa.

Questi i trentatré lavori selezionati dalla giuria, fra i quali i tre premi e due menzioni:
Rob Aigner (Austria), Alessandra Barbato (Italia), Daniele Barosi (con Elisa Beghi e Leonardo Battistini, Italia), Tjasa Bavcon (con Katja Burger, Jasmina Fercek – OLOOP group, Slovenia), Enrico Bernardis (Italia), Silvano Bruscella (con Andrea Arosio e Roberto Sarzi Amadè, Italia), Saverio Cantoni (Italia), Giorgio Cattano (Italia), Gabriele Colombo (Italia), Beata Csortan (con Daniel Pifko, A. Benjamin Balla e Zsolt Korai, Hungary), Raffaele De Martino (Italia), Filippo Francescangeli (Italia), Alberto Galeazzo (con Andrea Sanson, Italia), Federica Ghinoi (Italia), Fabio Gigone (con Angela Gigliotti, Italia) – PREMIO GILLO DORFLES, Raili Keiv (Estonia) – MENZIONE SPECIALE, Paola e Anna Marinuzzi (Italia), Milena e Radivojc Markovic (Serbia), Fabio Meliota (Italia), Katia Meneghini (Italia), Iryna Olenina (con Oleg Vereshchagin, Ucraina), Moreno Onori (Italia), Meltem Özçaki (Turkey) – MENZIONE SPECIALE, Ena Priselec (Croazia) – PREMIO INCE, Martin Schnabl (con Sascha Mikel e Michael Tatschl, Austria), Elena Madalina Toader (Romania), Barbora Tobolova (Repubblica Slovacca), Leana-Helena Toom (Estonia), Catalin Nicolae Ursoiu (Romania/Italia) – PREMIO BEBA
Markéta Váradiová (Republica Ceca), Mario Viezzoli (Italia), Albina Yaloza (Ucraina), Tajana Zver (Croazia).

Il premio della Fondazione BEBA di Venezia, per il più giovane selezionato, va quest’anno al designer romeno Catalin Nicolae Ursoiu, nato nel 1992. Il suo progetto parte da una cassetta audio, supporto a nastro magnetico, d’uso semplice ed economico, immesso sul mercato agli inizi degli anni Sessanta. Di questo eroico strumento della prima registrazione di massa delle canzoni (che infatti comunemente veniva chiamato musicassetta), il giovane romeno recupera un gesto che tutti noi, se di generazione compatibile, abbiamo fatto quando il nastro – e succedeva spesso – si incastrava. Propone infatti, con molta freschezza e semplicità, di realizzare un funzionale temperamatite.

Il premio InCE – un premio molto significativo nell’identità del concorso che si caratterizza per essere rivolto a concorrenti dell’Europa dell’Est e che è stato istituito dall’Iniziativa Centro Europea nel 2006 premiando nelle edizioni precedenti un progettista macedone e un progettista serbo – va nell’edizione 2012 ad una giovane designer croata, Ena Priselec. Il suo lavoro prende in considerazione un macina-caffè elettrico. L’approccio progettuale della vincitrice è stato ritenuto molto interessante dalla giuria perché propone di ritornare alla macinatura manuale: è questo un invito, così necessario oggi, al recupero della qualità e della semplicità quotidiana che la Priselec elabora efficacemente in un disegno formale di sintesi molto raffinato.

Il premio maggiore, intitolato a Gillo Dorfles, che è il fondatore storico del concorso, va al gruppo italiano formato da Fabio Gigone e Angela Gigliotti. Assediati da sofisticati software per la progettazione e la modellazione, come ad esempio il CAD (Computer-Aided Drafting, il disegno tecnico assistito dall’elaboratore), chi si ricorda più del curvilineo? Attrezzo che assieme all’ancora più sconosciuto normografo, era l’’utensile’ per eccellenza dei disegnatori tecnici? Partendo da una versione in plastica di questa squadretta per tracciare curvature speciali appartenuto con grande onore al mondo del disegno tecnico e grafico, i designer Gigone-Gigliotti ne ricavano l’essenza grafica di un innovativo prototipo di occhiali declinabili in infinite varietà di colori, forme e per ogni esigenza visiva.

Due le menzioni speciali di questa edizione, una per il delicato progetto della giovane designer turca Meltem Özçaki che, ispirandosi alla millenaria tradizione turca delle piccionaie inserite nelle facciate dei palazzi, ripropone nell’edilizia popolare odierna dei mattoni speciali che possano ospitare nidi di uccelli che vivono nel contesto urbano. La seconda menzione va invece alla designer estone Raili Keiv che invita a preservare la classica fragilità e leggerezza della porcellana incastonandola in colate di cemento massiccio, un riutilizzo innovativo di materiali tradizionali che nel loro accostamento innescano un corto circuito visivo e di significato del tutto inaspettato.

luogo: Trieste, Studio Tommaseo, via del Monte 2/1
orario di apertura: lunedì–sabato    17–20
ingresso libero
info: tscont@tin.it / telefono +39 040 639187
press kit (courtesy Comitato Trieste Contemporanea)

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