vlado martek
linguaggio in libertà
inaugurazione sabato 16 aprile ore 18
a cura di Dubravka Cherubini e Janka Vukmir
interventi di Dubravka Đuric, Darko Šimicic e Vlado Martek
una produzione Trieste Contemporanea e Studio Tommaseo; nell’ambito del progetto Words Room del network internazionale Continental Breakfast; con il patrocinio del Consolato Generale della Repubblica di Croazia a Trieste; con la collaborazione dell’Institute for Contemporary Art di Zagabria; con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; con l’adesione della Casa dell’Arte di Trieste e con la partecipazione di Media Digital Business.
Sabato 16 aprile alle ore 18 allo Studio Tommaseo di Trieste si aprirà la personale di Vlado Martek Jezik u slobodi-Linguaggio in libertà, a cura di Dubravka Cherubini e Janka Vukmir, e con la collaborazione scientifica di Dubravka Đurić e Darko Šimičić. La mostra, con il patrocinio del Consolato Generale di Croazia e in collaborazione con l’Institute for Contemporary Art di Zagabria, è organizzata dal Comitato Trieste Contemporanea all’interno della sua attività di promozione e ricerca sull’arte dell’Europa centro orientale e partecipa al progetto Words Room promosso dal network internazionale Continental Breakfast.
Vlado Martek (Zagabria, 1951), poeta, pittore e saggista, è uno dei più importanti artisti neo-concettuali croati. Laureato in Lettere e Filosofia, lavora da tutta la vita in una biblioteca e fa il suo ingresso nel mondo delle arti visive scrivendo poesie. A metà degli anni Settanta, assieme, fra gli altri, a Mladen Stilinović e Željko Jerman, fonda il Group of Six Authors attivo a Zagabria dal 1975 al 1979 e impegnato nella decostruzione dell’ideologia dell’ultimo socialismo jugoslavo. Il gruppo, al cui interno ha elaborato il concetto di pre-poeta e pre-poesia, è stato il primo a uscire dagli spazi espositivi per lavorare sulle strade, principalmente in forma di azioni, mostre-azioni e interagendo con il pubblico. Da allora la comunicazione con il pubblico è diventata una componente fondamentale del lavoro di Martek.
Dopo aver praticato la scrittura in modo tradizionale, ha cominciato a produrre oggetti poetici, scrittura mista con altri oggetti e ricomposta in arte visiva. È stato un artista trans-mediale durante tutta la sua carriera e ancora oggi lavora simultaneamente con diversi media, passando dall’arte visiva alla poesia, dalla fotografia alla scrittura, dall’azione e dalla performance al disegno e all’installazione. In moto costante (e influenzato da Fluxus), tende a un’arte di provenienza duchampiana, alla poesia concreta e all’esempio delle avanguardie storiche. Martek infine, non abbandonando mai la sua formazione filosofica, ha realizzato molte opere riguardanti la filosofia o rilevanti figure filosofiche del Ventesimo secolo europeo, e ha pubblicato numerosi libri d’artista e samizdats (letteratura clandestina dissidente), considerandoli una forma di attivismo sociale.
Le opere in mostra, ben 101 lavori, coprono quasi 30 anni di attività, dai primi anni Ottanta ai giorni nostri, e sono mescolate in gruppi tematici, a prescindere dall’anno di realizzazione o dalla tecnica, per sottolineare la libertà d’uso del linguaggio e per dimostrare la continuità e coerenza dei suoi interessi. Fra le altre, tre importanti opere sono dedicate alla nostra città con cui l’artista ha intrecciato un legame particolare: Trieste (1985), Being Trieste in Art (2007) e I’m idealising boundaries between Trieste and artists (2010).
L’inaugurazione sarà un’occasione imperdibile per approfondire il valore storico della figura dell’artista e della sua ricerca con i critici Dubravka Đurić e Darko Šimičić, insieme ai quali lo stesso Martek condurrà una sorta di vista guidata-performance alla mostra.