il progetto diluvio. visualizzare l’impensabile a trieste contemporanea
un seminario di studio in due giornate a cura di Ludovico Centis (15 e 23 gennaio ore 17)
I due incontri organizzati dall’Università degli Studi di Trieste, sono parte del progetto di ricerca di Ludovico Centis, nell’ambito del progetto iNEST Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem, finanziato dall’Unione europea.
Il progetto pone l’attenzione su un contesto geografico, l’Alto Adriatico tra il Golfo di Trieste e la Laguna di Venezia, che è interessato da previsioni di un sostanziale innalzamento del livello medio del mare – nella peggiore delle previsioni fornite dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) già dalla fine di questo secolo – che mettono potenzialmente a repentaglio beni culturali e ambientali di incommensurabile valore, nonché ingenti patrimoni immobiliari. Si pone quindi la questione non solo di un possibile riassetto territoriale, ma anche della potenziale scomparsa di tracce culturali fisiche e immateriali stratificatesi nei millenni.
La ricerca di Centis considera in particolare l’impensabile sotto il profilo della rappresentazione visuale delle aree dell’Alto Adriatico destinate ad essere più colpite dall’innalzamento del livello del mare.
Per questo il seminario di studio ospitato in due giornate da Trieste Contemporanea, si concentra sul visuale e si propone come un momento di apertura di Diluvio. Visualizzare l’impensabile alle discipline delle arti, delle scienze e della comunicazione.
La prima giornata di studio in via del Monte 2/1, Percepire l’impensabile, si terrà mercoledì 15 gennaio alle ore 17 e investigherà le pratiche artistiche di esplorazione di contesti costieri che indagano le dimensioni spaziale visuale e sonora a partire dalle esperienze professionali e di ricerca di Allegra Martin, Antonio Rovaldi, e Giuditta Trani/POP Adriatico.
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La seconda giornata seminariale, Condividere l’impensabile, si svolgerà giovedì 23 gennaio alle ore 17 e tratterà delle pratiche comunicative e partecipative relative alla condivisione, sensibilizzazione e acquisizione di consapevolezza da parte dei cittadini e dei portatori di interesse rispetto al cambiamento climatico in contesti costieri a partire dalle esperienze professionali e di ricerca di Sasha Engelmann/Open Weather, Chiara Scaini, e Francesco Scarel.
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