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10 settembre 2012

double track – finissage e conversazione con corrado premuda e francesca la rocca

gli oggetti tra letteratura, arte e design


Premio Gillo Dorfles 2012 –  Curveglasses© Gigone-Gigliotti

Ancora pochi giorni per visitare la mostra del Concorso Internazionale di design DOUBLE TRACK, allo Studio Tommaseo di Trieste fino al 13 Settembre. Il catalogo online è pubblicato sul sito di Trieste Contemporanea.

In occasione del finissage, giovedì 13 settembre alle 18.30, lo Studio Tommaseo ospita l’appuntamento conclusivo del ciclo di incontri dedicati al design organizzati nel periodo della mostra.
Gli oggetti tra letteratura, arte e design è una conversazione curata da Corrado Premuda sull’importanza che gli oggetti hanno assunto nella nostra società e nella nostra vita: oggetti investiti di personalità, trasformati in simboli, quasi dei personaggi che raccontano una storia. Ospite Francesca La Rocca, autrice del libro “Il tempo opaco degli oggetti. Forme evolutive del design contemporaneo” (FrancoAngeli, 2006). Durante l’incontro Sara Alzetta leggerà brani tratti da Edoardo Sanguineti, Orhan Pamuk, Ernst H. Gombrich, Georges Perec.
Francesca La Rocca, tratterà di come il design, storicamente nato nelle scintille dell’opposizione moderna di tecnica e cultura, si sia nutrito anche della ricchezza vivificante di questo conflitto, sfuggendo sia all’ambito dell’arte che a quello della tecnologia e nello stesso tempo servendosi di entrambe. L’autrice spiegherà a Trieste come spesso il design ha agito da grimaldello della modernità. Riprenderà infatti alcuni esempi dal suo libro che raccontano come i designer si spingono oggi oltre i vecchi precisi confini del prodotto industriale, per immaginare oggetti di nuova natura, materiali o immateriali, inventando nuovi spazi della creatività al servizio della società e dell’individuo.

Francesca La Rocca, architetto, è ricercatore presso la Seconda Università degli Studi di Napoli dove insegna “Scenari e critica del design” al corso di laurea in Design e Comunicazione. È autore di saggi e articoli sulla cultura del progetto e di relazioni a convegni nazionali ed internazionali. Si occupa del rapporto tra progetto e cultura scientifica contemporanea e in particolare di tematiche inerenti l’eco-orientamento nell’architettura e nel design.

Sara Alzetta si è formata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma e alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. Ha lavorato al Piccolo Teatro di Milano, in diversi spettacoli di Giorgio Strehler. Prosegue poi il suo percorso professionale sotto la direzione di Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Gianfranco De Bosio, Giuseppe Dipasquale, Nanni Garella, Davide Livermore, Walter Manfrè, Marco Mattolini,Manlio Marinelli, Alessandro Marinuzzi, Armando Pugliese, Toni Servillo. Da un paio d’anni si è avvicinata alla sperimentazione video e alle arti visive in generale, lavorando come performer per diversi artisti. Per il cinema è protagonista di “Sara” di Francesco Momberti, e ha lavorato con Marco Bellocchio in “La bella addormentata”.

Corrado Premuda, scrittore e giornalista triestino. Autore di racconti e di un primo romanzo “Sazrijevanje” (Prematurità) pubblicato in Croazia nel 2010, scrive anche per il teatro e si occupa di critica letteraria e delle arti visive. In quest’ultimo campo ha curato diverse esposizioni e contribuito a diversi cataloghi. Tra gli studi recenti quelli che hanno portato alla realizzazione del documentario su Leonor Fini per Trieste Contemporanea e Videoest e la cura della mostra “Carol Rama – Andrea Guerzoni. Quanta luce nel nero”.
lun – giov   17 – 20   ingresso libero
info@triestecontemporanea.it


Sara Alzetta


Francesca La Rocca, Corrado Premuda e Sara Alzetta


Francesca La Rocca, Corrado Premuda e Sara Alzetta