di Enrico Tantucci È uno sguardo ravvicinato sul vetro e sul momento che vive la sua ricerca artistica, quello che vuole offrire questo numero di Trieste Contemporanea, visto, come sempre, da Ovest e da Est. Murano è il punto di partenza di questo viaggio che si allarga verso l’Europa orientale e oltre, per delineare confini e tipologie di una lavorazione dove arte, artigianato, design, produzione seriale si intrecciano in territori non sempre facilmente identificabili. L’isola veneziana, dove la lavorazione del vetro conosce una tradizione millenaria e ancora in larga parte insuperata, è l’esempio di questa trasformazione in atto: artisti e designers provenienti da tutto il mondo costituiscono ormai forme di committenza stabile - per la realizzazione delle loro opere - per alcune fornaci muranesi, accanto alla produzione di oggetti destinati al mercato abituale, spesso così intensa da non lasciare spazio alla creatività, e a quella leggendaria dei grandi maestri di Murano come Archimede Seguso, conosciuti ovunque. Non a caso questa edizione del concorso internazionale di design di Trieste Contemporanea è stato dedicata al vetro soffiato, con la partecipazioni di artisti di molti paesi diversi, e proprio Murano è stata la fucina e insieme la stazione di partenza dell’esposizione legata alle opere selezionate, realizzate sull’isola dalla Ditta Anfora, con la collaborazione degli stessi artisti. La direttrice del Museo del Vetro di Murano Attilia Dorigato e quella della Scuola del Vetro che esiste da alcuni anni sull’isola, Rosa Barovier Mentasti, ci aiutano, nel nostro dossier, a fare il punto della situazione su artisti e tecniche che oggi caratterizzano la scena veneziana, mentre il critico Dan Klein delinea invece il momento del vetro artistico nell’Est europeo, accostando due realtà comunque da sempre in contatto e che a Venezia trovano ogni due anni un momento di visibilità nella rassegna internazionale Aperto Vetro. Accanto al dossier vetro - e, come sempre, alla newsletter sui principali eventi artistici previsti nei prossimi mesi nei paesi dell’Est europeo - questo numero di Trieste Contemporanea è caratterizzato anche da un inserto monografico dedicato alla letteratura yiddish russa. Uno sguardo anch’esso inedito, attraverso due suoi esponenti come Dovid Bergelson e Der Nister, che aiuta a comprenderne meglio la tormentata originalità. L’obiettivo unificante è quello - nello spirito fondativo di Trieste Contemporanea - di favorire la circolazione delle idee e lo scambio culturale tra mondi più vicini di quanto comunemente si pensi. Enrico Tantucci |
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