Il premio della Fondazione BEBA di Venezia, per il più giovane selezionato, è stato assegnato a Dominik Uhlír, originario della Repubblica Ceca e nato nel 1989. Il suo progetto si riferisce alla straordinarietà dell’area industriale di Vítkovice, a Ostrava, nella parte orientale della Repubblica Ceca. Nonostante sia diventata monumento nazionale, questo sito, unico luogo in Europa dove si lavorano insieme il carbone, il ferro e l’acciaio, è ancora poco conosciuto.
Ispirandosi alla fornace principale che domina l’intera area industriale, il giovane designer ha creato una piccola lampada riciclando un tubo d’acciaio usato in quel complesso industriale. La luce si sprigiona dal foro inferiore del tubo verticale, che ricorda appunto il metallo fuso che fluisce dalla fornace.
Il premio InCE è stato assegnato a Ivana Sovilj, designer serba nata nel 1977. Questo premio va al miglior progetto proveniente da uno dei paesi che aderiscono all’Iniziativa Centro Europea e che non sono membri della Comunità Europea.
Ivana Sovilj ha scelto di rappresentare la città medioevale di Curzola (Korcula) situata sull’omonima isola adriatica in Croazia. La progettista si concentra sullo schema urbanistico della città: le strade sono orientate per avere un ricambio d’aria continuo ma al contempo rimanere riparate dai forti venti. Il disegno di mappa che ne deriva assomiglia ad una lisca di pesce. Questa forma è dunque presentata come simbolo della città: è il suo “scheletro” a tutti gli effetti. L’oggetto, in bronzo dorato, è da realizzare in fusione.
“Antonio gioca con me” è il nome del lavoro di Roberto Zanon e Greta Bignami, designers italiani nati rispettivamente nel 1963 e 1988, che hanno vinto il Premio Trieste.
Antonio è il nome con cui è conosciuto il più grande dinosauro in Italia e uno dei più completi al mondo: il Tethyshadros insularis scoperto nel 1994 presso Trieste.
Trieste Contemporanea ha deciso di istituire questo premio speciale per il tema del concorso di quest’anno, di concerto con il Civico Museo di Storia Naturale di Trieste che conserva il reperto, per ricordare i vent’anni dal ritrovamento e valorizzare ulteriormente questo bene culturale dell’area triestina.
Roberto Zanon e Greta Bignami hanno progettato un kit di timbri per ridare vita al dinosauro Antonio. Il kit è dedicato a un target speciale: bambini dai sei ai nove anni. “L’idea – dicono i designers – è di scomporre il profilo del dinosauro utilizzando una serie di timbri indipendenti. In questo modo le diverse parti del corpo del dinosauro possono essere riassemblate liberamente e ‘animare’ un disegno finale che cambia le pose dell’animale, anche in maniera fantastica, trasformando in gioco l’interpretazione dei bambini”.
Una giovane italiana ha vinto dopo molti anni il premio assoluto del concorso. Il Premio Gillo Dorfles è andato a Sara Sossi, nata nel 1987. Partendo dalla sua formazione di grafico, la progettista ha voluto contrassegnare alcuni dei maggiori monumenti della città di Trieste.
Il progetto “Cromopolis” , nelle parole della sua ideatrice, “vuole creare memorie e non oggetti ed è costruito per turisti che non vogliono solo limitarsi a seguire una guida, ma vogliono esplorare la città e divertirsi ad interagire con i suoi monumenti”. Il kit proposto consiste in una mappa, un taccuino per appunti con matita, 5 cartoline e un flyer informativo e si ispira al gioco infantile del frottage di una monetina. Il turista potrà ricalcare a piacere gli stampi-icona dei monumenti, che saranno resi disponibili nelle vicinanze di quei beni culturali, su quaderno e cartoline forniti, mettendo i suoi personali appunti, spedendoli agli amici, raccogliendo ricordi e suggestioni.
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